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Calcolo rischio cardiovascolare, la prevenzione passa per la nutrizione

Calcolo rischio cardiovascolare, la prevenzione passa per la nutrizione

Cos’è e come si fa il calcolo del rischio cardiovascolare? Come abbatterlo con l’alimentazione? Soprattutto, perché è importante? Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità al mondo. Vediamo nel dettaglio.

Malattie cardiovascolari, tutti i numeri

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte a livello globale, con un totale di circa 17,9 milioni di persone (dati Oms) ogni anno. Il 31% di tutti i decessi. Si tratta di un gruppo di patologie del cuore e dei vasi sanguigni, come l’infarto, l’ictus, l’ischemia o la coronaropatia. 4 decessi su 5 sono dovuti ad infarto e ictus, 1/3 dei quali avviene prematuramente in persone sotto i 70 anni di età. In Italia sono responsabili del 35,8% di tutti i decessi (32,5% nei maschi e 38,8% nelle femmine). In particolare, secondo i dati Istat 2017, la cardiopatia ischemica è responsabile del 10,4% di tutte le morti (11,3% nei maschi e 9,6% nelle femmine), mentre gli accidenti cerebrovascolari del 9,2% (7,6% nei maschi e 10,7% nelle femmine). Chi sopravvive diventa un malato cronico con importanti modifiche nella qualità della vita.

Le cause delle malattie cardiovascolari

Queste patologie hanno cause multifattoriali, ovvero alla loro insorgenza concorrono più fattori che sono stati ben identificati. Alcuni sono modificabili, altri no.

I fattori non modificabili:

  • Ereditarietà e malattie congenite
  • Età (il rischio aumenta col passare degli anni)
  • Sesso (nell’uomo è più frequente, ma le donne dopo la menopausa aumentano il loro rischio)

Fattori modificabili

  • Dieta non sana
  • Stile di vita sedentario
  • Fumo

A questi aspetti sono infatti legate alcune patologie, spesso silenti, che possono indurre facilmente un aumento del rischio cardiovascolare: ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, affaticamento cardiaco dovuto ad essessivo peso corporeo, eccetera.

Cos’è il calcolo del rischio cardiovascolare

Si tratta di un test che prende in considerazione tutti i valori sopra citati ed è in grado di predire il rischio per una persona asintomatica di incappare in una malattia cardiovascolare nei 10 anni successivi. Si basa su un algoritmo (messo a punto da ricercatori dell’ISS) che prende in considerazione 8 specifici fattori:

  • peso
  • sesso
  • età
  • diabete
  • abitudine al fumo
  • pressione arteriosa sistolica
  • colesterolemia totale
  • HDL-colesterolemia
  • trattamento anti-ipertensivo in corso

Qui l’applicazione per il calcolo.

Rischio cardiovascolare la prevenzione

Modificando lo stile di vita è possibile ridurre il rischio. Come?

  • Tabagismo: la nicotina accelera il battito cardiaco ed il monossido di carbonio che si respira abbatte le quantità di ossigeno nel sangue, favorendo il processo arteriosclerotico;
  • Alimentazione errata: un consumo eccessivo di grassi saturi aumenta i livelli di colesterolo LDL alla base delll’origine di placche ateroscerotiche. Troppo sale è correlato all’ipertensione arteriosa che costringe il cuore ad un super lavoro. Una dieta ricca di zuccheri provoca un irrigidimento dei vasi sanguigni ed aumenta i processi ossidativi. Il sovrappeso aumenta il rischio di pressione alta, ipercolesterolemia e diabete, per l’appunto fattori di rischio per malattie cardiovascolari ed ictus.
  • Sedentarietà: l’attività fisica brucia il grasso corporeo in eccesso, ossigena l’organismo, permette di tenere sotto controllo la glicemia, aumenta la sensibilità all’insulina, abbassa il colesterolo ‘cattivo’ e aumenta quello ‘buono’.

Agire su questi fattori è possibile ed indispensabile. A partire dall’alimentazione corretta che gioca un ruolo essenziale, come l’eventualità di terapie farmacologiche.

Rischio cardiovascolare, prevenire con la nutrizione

Ma cosa si intende con dieta sana per abbattere il rischio cardiovascolare? Non servono formule magiche particolari: infiniti studi scientifici hanno evidenziato come la “ricetta perfetta” coincida con la dieta mediterranea. Occorre dunque puntare su un abbondante consumo di verdura, legumi, frutta, cereali integrali e grassi vegetali a discapito del resto. Nello specifico occorre ridurre grassi saturi (latte intero, formaggi, burro, carne grassa), diminuire le quantità di sale nel condimento, mangiare pesce almeno 2 volte a settimana ed assumere alimenti ricchi di fibre come la verdura, la frutta ed i legumi. Il tutto aumentando la propria attività fisica quotidiana. E’ fondamentale che la dieta sia prescritta da uno specialista in nutrizione, in grado di calibrare gli alimenti in base al peso (e dunque anche con l’obiettivo di un dimagrimento) e la presenza di eventuali patologie (come il diabete).

Nel dettaglio:

  • Aumentare i consumi di frutta e verdura: sono ricche di antiossidanti che proteggono il sistema cardiovascolare dagli effetti del colesterolo.
  • Assumere pesce almeno 3 volte a settimana aiuta a ridurre i livelli di colesterolo, grazie agli Omega3 contenuti.
  • E’ utile privilegiare gli oli vegetali, favorendo quello extravergine d’oliva.
  • Noci, mandorle, nocciole, arachidi e noci di Brasile, sono buone fonti di antiossidanti e di acidi grassi omega 3 e acido alfa-linolenico.
  • Preferire carni magre come tacchino, pollo e maiale senza grasso.
  • Limitare il consumo di insaccati (salsicce, wurstel, salame, ecc.) preferendo salumi magri come il prosciutto crudo, lo speck, e la bresaola, senza dimenticare però che sono caratterizzati da alti contenuti di sale.
  • Mangiare formaggi come sostituti di carne o pesce, preferendo quelli freschi e magri.
  • Ridurre il consumo di dolci, ricchi di grassi e zuccheri, soprattutto se di produzione industriale.
  • Preferire gli alimenti ricchi di amido, come pane, pasta, patate, meglio se integrali e dunque ricchi di fibre. Hanno un alto valore calorico ma sono privi di grassi.
  • Uova e frattaglie non vanno assunti più di 2 volte a settimana a causa del loro elevato contenuto di colesterolo.
  • Limitare il sale e conseguentemente i cibi conservati in salamoia.
  • Preferire bevande e succhi non zuccherati.

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